Pallavicini22

Fabrizio Bonvicini & Marina Giannobi

18 piccole storie

dal 14 al 28 giugno 2025

La Mostra

La collaborazione tra Fabrizio Bonvicini, maestro scultore di architetture indossabili e Marina Giannobi, fotografa di percezioni notturne, porta alla realizzazione di una serie di anelli in legno con inserti fotografici. Queste piccole sculture restituiscono uno sguardo sul mondo con geometrie architettoniche, colori che ne sottolineano i volumi e immagini in bianco e nero misteriose ed evocative. Forme come rocce islandesi, colori come templi indù, immagini indefinite come la notte, ci trasportano nei più remoti luoghi.

Vengono presentati 18 anelli e ognuno di essi racconta una storia, e ogni storia viene ideata da 18 autori di estrazioni molto diverse. Nasce così un lavoro corale di rimandi, dall’oggetto al testo, dalla creazione all’invenzione. Gli anelli sono realizzati da un unico blocco di rovere, lavorati per sottrazione con seghe giapponesi e frese, il colore a pigmento puro è applicato con varie stesure, la finitura è resa con un tampone di cotone. Le fotografie sono stampate su legno e montate/incastonate su queste forme geometriche.

All’inaugurazione verrà presentato un libro fotografico con testo critico di Roberto Pagnani e con le 18 piccole storie raccontate. Gli autori delle storie sono: Vanni Cuoghi, artista; Alessandra Migliano, gallerista; Alberto Casiraghy, editore ed artista; Michele Igino Sordo, poeta e attore; Simona Cantoni, autrice; Aldo Guzzo, fisico; Ginevra Bonvicini, giovane studentessa; Don Claudio Rubagotti, sacerdote; Simone Riva, scrittore; Massimo Arrigoni, attore e scrittore; Emanuele Beluffi, critico; Roberta Lietti, gallerista; Beppe Calgaro, artista; Enrico Bertelli, artista; Alessandro Mescoli, critico; Francesco De Molfetta, artista; Matteo Ramon Arevalos, compositore; Fulvia Mendini, artista; Felice Terrabuio, artista e curatore.

Le Opere

Gli Artisti

Fabrizio Bonvicini

Se i tronchi potessero parlare direbbero quanta dedizione e amore mette Fabrizio Bonvicini (detto Bonvi) nel creare queste piccole sculture da indossare. Dopo essersi formato presso l’istituto d’arte “A. Venturi” di Modena, in sezione ceramica, non ha mai smesso di pensare e sognare come un bambino, disegnando scenografie per teatro, progettando accessori per la moda, fino ad immaginare e dare vita a questi “gioielli scultorei”.

La genesi è un pezzo di legno grezzo ed informe. Bonvicini utilizza tecniche e strumenti diversi a seconda delle fasi di lavorazione e del tipo di obbiettivo: la motosega per ridurre le dimensioni, lo scalpello, le frese per le parti più minute, le seghe giapponesi per ottenere parti geometriche e tonnellate di carta abrasiva … Tutto il legno utilizzato da Bonvicini proviene da recuperi.

Influenzato da tutto ciò che lo circonda, dall’architettura alle forme astratte, trae la maggiore inspirazione osservando la natura e l’azione di questa sulla materia; i suoi gioielli risultano così carichi di forza ed energie naturali.

Le sue piccole opere sono state presentate ed esposte presso Musei, Fiere e Gallerie d’Arte Contemporanea nazionali ed internazionali.

Marina Giannobi

A 15 anni si appropria della Nikon del padre e comincia a scattare, perché riconosce che la memoria è labile. Fissa dettagli, momenti, situazioni, e come un investigatore, ricompone le tracce.
Questi elementi consentono di completare un’immagine e ricostituire una realtà presente in ogni essere umano, che dall’osservazione arriva ad una percezione del proprio sentire.

Dal 2000 espone in gallerie d’Arte Contemporanea e Musei.
Partecipa alla 54° Biennale di Venezia, Padiglione Italia, e al Premio Cairo.
Realizza una camera d’artista al Malaca Instituto di Malaga.
E’ ospite di residenze per artisti in Italia e all’estero.

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