Pallavicini22

VSEVOLOD PROKHOROV

Non mi lamento di niente e mi piace tutto

dal 25 novembre al 10 dicembre 2023

La Mostra

Vsevolod Prokhorov detto Seva è giovane, russo, ama sperimentare. La sua formazione musiva italiana è avvenuta a Spilimbergo, con tutto quello che in termini di petrosità implica l’imprinting di questa scuola, innestato sul precedente percorso di studi grafico-pittorici avvenuto nella madrepatria.

La cifra del suo pensare si trova all’incrocio di più linguaggi artistici, cercando punti comuni e specificità affatto differenti (per Vsevolod nei mosaici antichi ciò che conta dal punto di vista musivo non è nell’emblema centrale, più pittorico, ma negli andamenti ornamentali che lo circondano), oltreché soluzioni possibili nell’ibridare pittura e tessere, colori e loro assenza, vie spaziali (e emozionali) più ampie e tempo contratto, se non bloccato, sia alla luce della storia artistica di diverse discipline sia in connessione alla storia della sua terra e del mondo postsovietico. Soprattutto, è interessato da una parte a capire “cosa hanno in comune i pavimenti romanici e la pop art” e dall’altra, ispirandosi agli esempi di avanguardia concettuale di importanti artisti ucraini come Kabacov o di gruppi russi come Collective Action, attivi sin dagli stagnanti anni settanta brežneviani, desidera comprendere e farci riflettere sull’idea di utilità dell’arte, sulla sua funzionalità in rapporto alle sue origini e alla società passata e attuale, del mondo globalizzato in cui tutti siamo costretti a essere. 

Le Opere

L’artista

Nato a San Pietroburgo nel 1995, Vsevolod Prokhorov ha studiato presso il liceo artistico 190, quindi si è laureato presso l’Istituto di Tecnologia Industriale e Design, con specializzazione in muralista.

Nel 2019 si è trasferito nel nord Italia, dove ha continuato gli studi presso la Scuola Mosaicisti del Friuli a Spilimbergo che ha concluso nel 2023 con il titolo di “maestro mosaicista”. In Italia ha cominciato avere approccio più ampio con l’arte astratta e si esprime attraverso un dialogo fra arte concettuale e mosaico.

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